Uno studio guidato dalla Dott.ssa Francisca Martínez, del Servizio di Medicina della Riproduzione di Dexeus Mujer, ha analizzato il trascrittoma degli ovociti ottenuti dopo due protocolli diversi di soppressione dell’LH nella stessa paziente: con un antagonista della GnRH (ANT) e con progesterone. Lo scopo dello studio era quello di scoprire se la somministrazione di progesterone nei trattamenti di stimolazione ovarica potesse influire sulla competenza ovocitaria.

I protocolli di stimolazione con gonadotropine e di soppressione dell’LH con progesterone (PP) stanno guadagnando consensi rispetto alla soppressione con antagonista della GnRH (ANT) perché presentano diversi aspetti molto interessanti: la somministrazione orale rispetto alle iniezioni, il costo inferiore dei farmaci e le prove disponibili di studi comparativi che dimostrano che con il PP si ottiene un numero totale di ovociti e di ovociti maturi simile a quello ottenuto con un antagonista.

Nonostante questi apparenti vantaggi, un primo studio clinico randomizzato su donatrici di ovociti ha riportato risultati riproduttivi inaspettatamente inferiori nelle riceventi di ovociti da cicli PP (medrossiprogesterone) rispetto alle riceventi di ovociti da cicli antagonisti (ANT). È stata quindi sollevata la preoccupazione di un possibile effetto deleterio dei PP sugli ovociti.

Durante i trattamenti di stimolazione, gli ovociti subiscono la maturazione finale con l’accumulo e il rimodellamento dell’mRNA che servirà dopo l’ovulazione e la fecondazione per sostenere le prime fasi dello sviluppo embrionale. L’mRNA accumulato diventa disponibile per la traduzione con la maturazione finale. La maturazione finale è quindi fondamentale per la qualità e la competenza degli ovociti. La competenza dell’ovocita è la sua capacità di sostenere lo sviluppo embrionale fino all’attivazione del genoma embrionale (AGE).

Per questo motivo, si è ritenuto che potesse essere interessante effettuare uno studio del trascrittoma di ovociti maturi vitrificati di donatrici, confrontando l’effetto della soppressione dell’LH mediante PP rispetto alla soppressione mediante ANT. Sono stati analizzati un totale di 22 ovociti (10 ovociti ANT e 12 ovociti PP) provenienti da quattro donatrici che si sono sottoposte al trattamento di donazione presso Dexeus Mujer tra gennaio 2017 e marzo 2018.

L’analisi di questo singolo set di dati di ovociti provenienti dalla stessa paziente ha rivelato che l’uso del progesterone per controllare il picco di LH non altera in modo statisticamente significativo i livelli di espressione genica degli ovociti rispetto al protocollo tradizionale con antagonista della GnRH. Questo risultato suggerisce una competenza ovocitaria simile tra i due protocolli.

Il lavoro è stato premiato al 33° Congresso Nazionale della Società Spagnola di Fertilità, tenutosi questo mese di maggio a Bilbao.