Secondo l’ultima edizione del Manuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la raccomandazione formale sul tempo di astinenza per l’analisi del seme va da due a sette giorni. Tuttavia, questo periodo non è approvato dalla European Society for Human Reproduction and Embryology (ESHRE) e dalla Nordic Association of Andrology (NAFA), che limitano il tempo di astinenza a un intervallo più ristretto, compreso tra tre e quattro giorni. Queste differenze di criteri hanno portato alla pubblicazione di numerosi articoli sull’impatto del periodo di astinenza sui parametri seminali e/o sugli esiti clinici, con risultati controversi.

Per questo motivo, il dottor Piort Sokol di Dexeus Mujer ha condotto uno studio che esamina le prove disponibili su questo argomento degli ultimi 20 anni. Per fare ciò, è stata effettuata una ricerca elettronica in PubMed/MEDLINE. Sono stati inclusi solo gli articoli pubblicati in inglese e dopo il 2010. Per disporre di dati coerenti, sono stati esclusi gli studi che utilizzavano i valori di riferimento dell’OMS prima della quinta edizione (prima del 2010).

I risultati degli studi analizzati indicano che le raccomandazioni di astinenza dell’OMS potrebbero necessitare di revisione, poiché un intervallo di astinenza eiaculatoria più breve sembra essere associato a un miglioramento dei parametri spermatici, come la frammentazione del DNA spermatico, la motilità progressiva o la morfologia, mentre l’evidenza suggerisce un possibile aumento dei tassi di euploidia embrionale. Sulla base dei risultati ottenuti, gli autori concludono che raccomandare ai pazienti un periodo di astinenza più breve (meno di 48 ore) prima di produrre il campione potrebbe avere effetti positivi sia per alcuni parametri seminali che per il risultato del trattamento.

A short period of ejaculatory abstinence can improve the results of reproductive treatments

Articolo di riferimento:

The Effect of Ejaculatory Abstinence Interval on Sperm Parameters and Clinical Outcome of ART. A Systematic Review of the Literature
Sokol, P.; Drakopoulos, P.; Polyzos, N.P.
J. Clin. Med. 2021, 10, 3213.

https://doi.org/10.3390/jcm10153213