In Spagna e, in generale, nei paesi sviluppati, il cancro dell’endometrio è il tumore più comune del tratto genitale femminile e il terzo per mortalità dopo il cancro delle ovaie e della cervice uterina. Ma, fortunatamente, una diagnosi precoce nelle prime fasi I e II è associata a una sopravvivenza a 5 anni del 96%. La diagnosi si basa sul quadro clinico, sulle tecniche di imaging e sullo studio istologico della biopsia endometriale (considerata il gold standard) e dei biomarcatori.

In questo senso, la dott.ssa Marta Simón, ginecologa di Dexeus Mujer, insieme all’équipe medica del Servizio di Diagnostica Ginecologica per Immagini del suddetto centro, ha condotto un ampio studio per valutare l’efficacia diagnostica dell’ecografia 3D nella diagnosi precoce del cancro dell’endometrio e in alternativa alla risonanza magnetica nella valutazione dell’infiltrazione miomietrale e cervicale dello stesso.  La ricerca è stata oggetto di studio della tesi dottorale della Dott.ssa Simón.

Il lavoro è stato svolto su un campione di 340 pazienti, di cui sono state infine incluse 321. In 121 casi la diagnosi istologica definitiva è stata il cancro dell’endometrio e in 200 pazienti è stata diagnosticata la normalità o una patologia benigna. L’efficacia diagnostica dell’ecografia 3D nella diagnosi del cancro dell’endometrio è stata buona con una sensibilità del 90,1%, una specificità del 98% e una precisione del 95%. Per la diagnosi di infiltrazione miometriale, l’ecografia 3D ha mostrato una sensibilità del 93,8%, una specificità del 94,6% e una precisione del 94,4% e per la diagnosi di infiltrazione cervicale una sensibilità del 55,6%, una specificità del 99% e una precisione del 95,4%. L’ecografia 3D ha mostrato chiaramente una migliore efficacia diagnostica rispetto alla risonanza magnetica nella diagnosi di infiltrazione miometriale e cervicale.

Per quanto riguarda i dati epidemiologici delle pazienti studiate, l’82,6% delle pazienti con diagnosi di cancro dell’endometrio aveva più di 50 anni, con un indice di massa corporea medio di 27, il 76,9% era in menopausa al momento della diagnosi e nel 70,2% dei casi il motivo del consulto era sanguinamento uterino anormale. Il tipo istologico più frequentemente diagnosticato è stato il tipo endometrioide con l’87% dei casi e con i gradi istologici 1 e 2 nella maggior parte dei casi. Il 71,9% delle pazienti è stato diagnosticato in stadio IA, ciò significa che rispettivamente nell’86,7% e nel 92,5% dei casi non c’era infiltrazione miometriale o cervicale al momento della diagnosi.

Pertanto, e tenendo conto di questi risultati, gli autori concludono che l’ecografia 3D è una tecnica non invasiva e riproducibile, il cui grande contributo è l’ottenimento del terzo piano di spazio, che, attraverso i diversi strumenti offerti dal 3D, consente la diagnosi del cancro dell’endometrio e la valutazione accurata dell’infiltrazione miometriale e cervicale con un minor costo economico e si presenta come valida alternativa alla risonanza magnetica.