La notizia della nascita di Ibrahim, un bambino che possiede il materiale genetico di tre persone (i suoi due genitori e una donatrice) ha fatto il giro del mondo. L'obiettivo dei ricercatori che hanno reso possibile questo risultato è stato evitare la trasmissione di una grave malattia ereditaria, la sindrome di Leigh, che si trasmette per via materna. Tuttavia, la tecnica utilizzata è ancora sperimentale ed è inoltre oggetto di polemiche, poiché implica la manipolazione del materiale genetico embrionale. Per questo motivo, la procedura è stata condotta presso un ospedale che a sede in Messico, un paese dove non esiste una normativa che la vieti in maniera esplicita.
L'origine del problema è da attribuire a mutazioni del DNA mitocondriale della madre, che sono presenti nei suoi ovuli. Le malattie causate da queste mutazioni sono poco frequenti, ma colpiscono organi vitali e possono essere mortali. Per prevenirle, pertanto, è necessario sostituire il materiale genetico materno danneggiato con altro sano e trasferire le informazioni genetiche dei genitori nell'ovulo della donatrice che è stato privato del nucleo. In ogni caso, "la componente apportata dalla donatrice rappresenta solo lo 0,1% circa del materiale genetico del bambino, mentre il restante 99,9% appartiene ai suoi genitori", spiega la Dott.ssa Montserrat Boada, Responsabile della Sezione di Biologia del Reparto di Medicina della Riproduzione di Salute della Donna Dexeus e Presidente dell'Associazione per lo Studio della biologia della riproduzione assistita (ASEBIR).
"Se volessimo applicare questa tecnica in Spagna, dal punto di vista tecnico potremmo farlo senza problemi, anche se avremmo bisogno dell'approvazione della Commissione Nazionale sulla Riproduzione umana assistita", dichiara dal Dott.ssa Boada, "però non abbiamo nessuna richiesta, forse perché le malattie prevenibili con questa tecnica sono rare e forse anche perché qui la donazione di ovuli, che è una soluzione molto più semplice al medesimo problema, è molto più sviluppata che in altri paesi" aggiunge.
Nasce il primo bambino con il DNA di tre progenitori
02/10/2016